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Pompe e Gonfiaggio - BETO
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Che sia un ciclista professionista o uno amatoriale, la pompa per bici rimane un accessorio fondamentale per mantenere le ruote alla giusta pressione. La pressione della camera d’aria incide sulla vita utile del copertone e della camera d’aria stessa, riducendone l’usura e la possibilità di forature.
Una ruota sgonfia tende ad usurarsi in modo non uniforme, perché ad una maggiore superficie a contatto col terreno ne consegue una maggiore sollecitazione (ed usura) della spalla della gomma, diminuendone così la vita utile. Una bassa pressione può anche causare la foratura della camera d’aria: una bassa pressione rende il copertone più mobile e può capitare che la camera d’aria si infili tra le spalle del copertone e la parete del cerchio, causandone la foratura.
Anche una ruota troppo gonfia può portare dei problemi, perché in questo caso la superficie a contatto col terreno sarebbe minore rispetto a quella indicata, causando un consumo eccessivo del copertone. Inoltre, l’alta pressione rende il pneumatico più sensibile ai sobbalzi, con possibili danneggiamenti della camera d’aria.
In commercio troviamo un’infinità di modelli disponibili, con caratteristiche, attacchi, design e tecnologie differenti. Dal momento che lo scopo di una pompa per bici è quello di gonfiare una ruota, cercheremo di analizzare quali sono le caratteristiche principali che questo strumento deve avere e su cui basare le nostre ricerche.
Solidità. Essendo un oggetto che viene spinto, maltrattato e forzato, la pompa per bici deve resistere alle sollecitazioni e all’usura. Il tubo di collegamento deve inoltre resistere alla pressione di ritorno, ossia alla pressione che si genera quando si immette l’aria nella camera.
Pressione di gonfiaggio. Esclusi alcuni modelli più specifici, generalmente una pompa deve essere versatile, garantendo il raggiungimento delle diverse pressioni di gonfiaggio richieste per le varie discipline, che possono andare dai 1,7 bar previsti per una MTB ai 9 bar delle bici da corsa. In questo modo con un unico attrezzo si possono gonfiare tutti i modelli di bicicletta.
Presenza di un manometro. Grazie a questo dispositivo è possibile conoscere esattamente la pressione interna della camera d’aria: evita di “andare a occhio” e permette di conoscere esattamente quanta aria occorre immettere (o togliere) nella camera.
Capienza. Ci si riferisce alla quantità d’aria che è possibile immettere nella ruota con ogni compressione. Maggiore è la capienza, maggiore sarà la velocità di gonfiaggio e minori i tempi di manutenzione o riparazione della ruota.
Prezzo. Per trovare una buona pompa per bici non serve spendere grandi cifre, ma non conviene neanche spendere troppo poco. Infatti, i modelli più economici solitamente utilizzano materiali poco robusti, spostano minori quantità d’aria e gli attacchi per la valvola sono maggiormente soggetti a trafilatura.
Le pompe per bici si articolano in varie tipologie, ciascuna delle quali presenta delle caratteristiche tecniche peculiari e praticità d’uso differenti.
I modelli più comuni di pompa per bici sono quelli a mano, a pedale, a pavimento, per sospensioni e di CO2.
Nella pompa a mano il pistone che inietta l’aria è movimentato con la mano, grazie a un apposito manico (o manubrio a seconda dei modelli) collegato al pistone. Date le ridotte dimensioni e la praticità, viene utilizzata soprattutto durante le uscite, per adattare la pressione delle ruote alle condizioni del terreno o per gonfiare la camera d’aria sostitutiva in caso di foratura. Anche se piccole, queste pompette sono capaci di raggiungere le pressioni di gonfiaggio di qualsiasi tipologia di bicicletta. Per questi motivi conviene portarsene sempre una appresso.
Una pompa a mano di qualità deve essere:
Compatta. Deve essere abbastanza piccola per poterla riporre nella borsa sottosella o nelle tasche posteriori di una maglia da ciclismo.
Leggera. Più la pompa per bici è leggera, più risulta facile trasportarla in qualunque situazione.
Polivalente. L’attacco della valvola deve potersi adattare sia alle valvole Presta che a quelle Schrader, così da non portarsi appresso i vari adattatori.
Solida. Quando gonfiamo una ruota cerchiamo di impiegarci il minor tempo possibile, per questo motivo mettiamo molta energia sul pistone. Se poi ci aggiungiamo che il più delle volte il gonfiaggio avviene in posizioni scomode e che queste si ripercuotono sul pistone stesso sotto forma di torsioni e sollecitazioni, capiamo che il pistone di una pompa a mano deve essere solido e resistente alle sollecitazioni e all’usura.
La pompa a pavimento è il modello più classico. È composta da un cilindro verticale dotato di una base d’appoggio dentro cui scorre un pistone azionato da un manico ergonomico. L’aria viene iniettata nella camera grazie a un tubo flessibile di gomma che si collega direttamente alla valvola.
Come per le pompe a mano, anche le pompe a pavimento vengono vendute in tantissime varianti di colore, funzioni e design. Per orientarsi nella scelta quindi, bisogna considerare le seguenti caratteristiche:
Solidità. Questo tipo di pompa è quello che più di tutti subisce maltrattamenti, dal momento che quando la si utilizza si tende ad applicare parecchia forza sul pistone e sul manubrio. La pompa a pavimento deve quindi essere solida e robusta ed è per questo che solitamente viene realizzata in acciaio.
Polivalenza. L’attacco di questa pompa deve potersi adattare alle valvole Presta e Schrader.
Stabilità. La pompa a pavimento deve possedere una buona base d’appoggio, perché potrebbe succedere che con lo sforzo scappi e scivoli via. È preferibile scegliere una pompa dotata di un rivestimento antiscivolo o di un appoggio per i piedi, che assicurano una maggiore stabilità.
Capienza. Maggiore è la quantità d’aria immessa dal pistone ad ogni singola compressione, più veloce sarà il gonfiaggio della ruota. La pompa a pavimento deve poter raggiungere tranquillamente i 10 bar di pressione così da poter essere utilizzata per qualsiasi modello di bicicletta.
Presenza di un manometro. Il manometro permette di conoscere la pressione della ruota e di stabilire quanta aria occorre pompare ancora per raggiungere la pressione desiderata.
La pompa per sospensioni, come dice il termine, serve per regolare la pressione delle forcelle ammortizzate e degli shock posteriori.
Perché sia di qualità, la pompa per sospensioni deve possedere:
Attacco valvola adatto sia alle valvole Schrader che Presta, anche se il modello più diffuso è il primo.
Portata d’aria istantanea, che indica quanta aria viene immessa nella sospensione con ogni compressione. Rispetto alle pompe per ruote, questo modello presenta una capienza più ridotta, ideale per una regolazione più precisa della pressione.
Robustezza strutturale per reggere le alte pressioni e le forti sollecitazioni in fase di gonfiaggio.
Precisione nella misurazione o, in altri termini, un errore di regolazione minimo. Si tiene conto di questo parametro perché quando si inietta aria nella sospensione, quest’aria non fluisce tutta al suo interno, ma un piccolo residuo rimane nel tubo della pompa. Il manometro misurerà quindi la somma di queste due pressioni, fornendo un valore inesatto. Nelle pompe di qualità questo errore è molto ridotto ma comunque rimane. Se si vuole ottenere una misurazione esatta della pressione delle ammortizzazioni, bisogna staccare la valvola dal tubo, far fuoriuscire l’aria in esso contenuta e poi riattaccarlo, leggendo quindi i valori riportati.
La bomboletta di CO2 per bici rappresenta la soluzione di emergenza per risolvere le forature che avvengono mentre si è in giro. Si tratta di piccoli recipienti contenenti anidride carbonica pressurizzata che vengono collegati direttamente alla valvola della ruota mediante appositi adattatori.
Si caratterizzano per la loro leggerezza (solitamente pesano meno di 50 grammi) e per il minimo ingombro (mediamente misurano intorno ai 10 cm) a assicurano un'autonomia di diverse ore.
Abbiamo infine la pompa a piede, poco utilizzata nel ciclismo per via della sua fragilità e delle ridotte dimensioni del tubo. Deriva dal mondo dell’automobile, perciò l’attacco valvola è pensato per i modelli Schrader ma se si vuole utilizzarla anche per gli attacchi Presta, bisognerà munirsi di un adattatore. La posizione “a riposo” della pompa a pedale prevede che il pistone rimanga esposto all’aria, con una sua conseguente possibile ossidazione.
Per un uso domestico, consigliamo l’utilizzo della più affidabile e robusta pompa a terra.
Cingolani propone un ampio catalogo di pompe per bici delle migliori marche: Specialized, Cannondale, Bontrager e Rock Shox.