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Caschi - 2021
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A prescindere dal design, i colori e le forme, il casco bici deve proteggere il cranio del ciclista in caso di urto o caduta. Nonostante il suo utilizzo non sia obbligatorio, ci sono certe discipline che per motivi di sicurezza e di prevenzione di lesioni gravi richiedono l’utilizzo del casco: facciamo riferimento a tutte quelle di tipo gravity, come il downhill e il dirt jumping. Quindi, data l’importanza delle finalità di utilizzo del casco, è fondamentale che questo garantisca un’adeguata capacità di assorbimento degli urti, assicurata dalla certificazione CE: un casco bici certificato è un dispositivo che rispetta le stringenti normative europee in fatto di sicurezza e garantisce quindi affidabilità.
Sul mercato troviamo un’infinità di modelli che si differenziano in base alla leggerezza, alla scelta dei materiali, al prezzo, alle capacità di aerazione, all’ergonomicità e comodità nell’utilizzo, all’aerodinamica e infine alla resistenza dei cinturini e degli attacchi. Insomma, una marea di fattori da considerare.
Il casco bici è composto da 4 parti:
1. Calotta esterna. I modelli più comuni vengono realizzati in policarbonato, mentre la fibra di carbonio, essendo molto costosa e leggera, si trova esclusivamente su un casco bici da corsa di fascia alta. Presenta una verniciatura e uno strato lucido che mantengono la calotta al riparo dagli agenti atmosferici e assicurano che, in caso di urto, l’attrito con l’asfalto sia il minore possibile in modo da evitare che gli oggetti contundenti presenti sulla strada penetrino la calotta. La calotta esterna è anche la parte più visibile di un casco, per questo motivo è quella che esteticamente viene maggiormente curata in modo da influenzare le decisioni di acquisto.
2. Calotta interna. Realizzata in poliuretano espanso o in schiumato e saldata alla calotta esterna, è la parte del casco che in caso di urto subisce una deformazione plastica, viene cioè deformata in modo permanente causando l’inutilità futura del casco. Lo scopo della calotta interna è quello di assorbire la violenza dell’impatto causata da un urto o una caduta senza far riportare al cervello danni permanenti: ciò avviene grazie alla distribuzione della forza lungo tutta la superficie della calotta interna.
3. Fissaggio posteriore. Permette di regolare la larghezza dei due segmenti in modo da fissare saldamente il casco alla testa.
4. Cinturini. I materiali di cui si possono comporre sono la cordura, la pelle o la gomma. I cinturini di un casco bici servono per tenerlo immobile durante l’utilizzo - soprattutto in caso di incidente - e per evitare lo scalzamento, ossia quando l’aria lo fa’ volare via.
Come si era anticipato, ogni disciplina ciclistica richiede ormai l’utilizzo di un casco bici specifico, progettato appositamente per proteggere la testa dell’utilizzatore dai suoi rischi tipici. In base allo sport praticato, possiamo distinguere tra caschi bici da corsa, caschi mtb, caschi bmx e caschi gravity.
Il casco bici da corsa si caratterizza per la forma molto affusolata, che assicura una maggiore aerodinamicità e riduce al minimo l’attrito con l’aria.
Per la calotta esterna vengono utilizzati materiali molto leggeri come il policarbonato, la fibra di vetro o quella di carbonio (per i caschi bici più costosi). La calotta interna invece è composta solitamente da polistirene espanso sinterizzato (PES), che viene collegata alla calotta esterna con della colla o con la tecnologia In-Mold. Assicura un’ottima aerazione, grazie alle numerose bocchette presenti nella calotta.
Questo casco si fissa alla nuca con un cinturino che passa sotto il mento e permette di adattarsi alla forma della testa grazie a un dispositivo di regolazione posteriore.
Il casco bici MTB è progettato per resistere non solo agli urti, ma anche agli impatti causati dai rami, dalle rocce o dalle pietroline scagliate dalle ruote altrui. Dal momento che devono sopportare gli urti ad alta velocità e i vari contatti su oggetti di diverse consistenze (sabbia, legno, pietra), il casco bici MTB è un casco integrale che copre non solo la nuca, ma anche tutti gli altri punti sensibili della testa: tempie, zigomi, mascella e mandibola. La parte degli occhi è invece vuota, per permettere l’utilizzo degli occhiali bici.
Assicura una protezione dagli urti a 360 gradi, per questo motivo è il casco bici ideale per chi pratica le discipline gravity e offroad quali downhill, dirt jumping o enduro.
Ultimamente hanno iniziato a diffondersi due nuove tecnologie di assorbimento urti:
MIPS (Multi-directional Impact Protection System). È un sistema di protezione del cranio costituito da uno strato a bassa frizione integrato nel casco bici che riduce il movimento rotatorio trasferito al cervello causato da impatti laterali della testa. Questo strato è tenuto in posizione da un assemblaggio di ancore composite che si possono flettere in ogni direzione, garantendo così un movimento minimo dello strato in caso di urti rotazionali.
ODS. Sistema protettivo composto da un doppio guscio in polistirolo nel quale gli strati sono sovrapposti, separati da piccole intercapedini e uniti da ammortizzatori che attutiscono gli urti. Questo sistema è perfetto per i caschi integrali.
Il rivestimento della calotta esterna deve inoltre essere resistente alle infiltrazioni d’acqua e al suo effetto ossidante, deve resistere al fango e all’effetto abrasivo della sabbia e della roccia.
I modelli più recenti dei caschi bici MTB prevedono una visiera parasole incorporata che può essere regolata.
La BMX è una disciplina ciclistica caratterizzata da acrobazie di vario tipo effettuate su piste o circuiti appositi, che solitamente sono gli stessi di chi usa lo skateboard.
Dal momento che l’utilizzo di una BMX presuppone il compimento di acrobazie pericolose - che a loro volta presuppongono cadute frequenti e di vario genere – il casco bici BMX deve proteggere completamente il cranio, quindi nuca tempie e fronte.
Data la maggiore frequenza di cadute e urti rispetto alle altre discipline ciclistiche, i casci per BMX devono presentare una calotta molto solida capace di reggere i danni più a lungo rispetto agli altri modelli. Per questo motivo, il casco bici BMX è molto pesante, ha una forma a uovo che si adatta perfettamente alla testa e presenta poche bocchette per l’aria a beneficio della compattezza.
Escludendo dai fattori di scelta il gusto estetico e la popolarità del marchio, un casco bici deve essere valutato secondo le seguenti caratteristiche:
Omologazione. Per controllare se il casco sia a norma, bisogna controllare l’etichetta e vedere se presenta la marcatura CE e se rispetta la normativa di riferimento EN 1078. I caschi sprovvisti di queste diciture sono molto pericolosi, perché non sono idonei alla protezione del cranio in caso di urto.
Calotta interna. Deve essere perfetta, non deve dunque presentare deformazioni o rigonfiamenti vari, graffi o tagli o asportazioni di materiale. Se il casco bici presenta uno di questi problemi è da considerare fuori norma e inidoneo a proteggere il capo.
Calotta esterna. La vernice deve essere omogenea, priva di graffi o crepature.
Prezzo. Le forbici di prezzo sono molto ampie, si possono trovare caschi da 20€ e caschi da 400€. Se entrambi rispettano la normativa allora proteggono la testa allo stesso identico modo.
Chiusura. Non deve incepparsi o presentare malfunzionamenti vari. Quando si prova un casco è bene testare la chiusura aprendola e chiudendola un paio di volte.
Cinturini. Devono essere robusti dal momento che terranno fermo il casco in caso di caduta sul terreno. Prima di comprare un casco consigliamo di saggiarne la resistenza tirando con forza le estremità. Anche se scontato è giusto dirlo: il cinturino non deve presentare tagli o sfilacciamenti.
Aderenza al cranio. Il casco deve essere il più aderente possibile al cranio. Per verificarlo, bisogna sistemarselo regolando cinturini e componenti varie e, una volta fatto, scuotere la testa. Se il casco mostra un po’ di gioco vuol dire che è troppo grande; se invece lo sentite troppo stretto in qualche parte della testa (es. tempie o fronte), allora è troppo piccolo. Se invece si avverte un senso di compressione al cranio è meglio non acquistarlo, perché potrebbe ostacolare l’afflusso di sangue al cervello.
Se dovete cambiare il vostro casco per bici da corsa e volete il top di gamma, scegliete un casco bici Specialized o un casco bici Kask, che sono i più affidabili e sicuri. Sul settore corsa troviamo anche molti altri marchi importanti come Cannondale, Bontrager, Mavic e LAS.
Se invece volete fare gravity, potrebbe interessarvi scegliere un casco bici Giro o 100%, che producono i migliori modelli integrali sul mercato. Se però volete spendere un po’ di meno, potete scegliere un casco bici Bell o un casco della O’ Neal, entrambi comunque affidabili e sicuri. Per chi invece ha un budget più ridotto, proponiamo i caschi Urge.
Se sei indeciso su quale casco bici prendere, contatta liberamente il nostro servizio clienti: cercheremo il modello più adatto alle tue esigenze. Cingolani propone un’ampia varietà di modelli adatti alle bici da corsa e alle MTB per all-mountain e cross country.
Specialized realizza caschi provvisti del sensore Angi che permette di registrare attività e soprattutto di chiamare i soccorsi in caso di incidente o di caduta. Se vuoi scoprire maggiore informazioni in merito vall'articolo sul nostro sito al seguente link.